Piero Marelli |
La scelta di premiare alla Carriera il lavoro del poeta Piero Marelli nasce dall’esigenza di mettere in rilievo una figura che ha donato e che continua a offrire tanto alla letteratura italiana senza ricercare i riflettori della ribalta, ma con rigore e con autenticità di pensiero.
Piero Marelli è nato a Limbiate (Milano) e abita a Verano Brianza. Ha esercitato vari mestieri, fra cui il linotipista. Autodidatta, ha saputo rapidamente conquistare una vasta conoscenza della tradizione letteraria non soltanto italiana, approfondendo nel frattempo lo studio della critica e della filologia romanza. La sua grande passione per il teatro lo ha condotto, dopo cinque anni di scuola di recitazione, alla fondazione di una compagnia, il Teatro del Vento, che ha sviluppato la sua ricerca prevalentemente nell’area della gestualità. Ha pubblicato numerosi volumi per Vanni Scheiwiller, LietoColle e, per le edizioni La Vita Felice, ’l me bum temp (1995), La pietra serena (2001), Cantàda di cantàd (2002), Bernart De Ventadorn, La Dousa Votz ai Auzida (La dolce voce ho ascoltato) (2008), Come il ramo di biancospino. Antologia della poesia provenzale (2009), Corale delle Dolomiti e Jaufré Rudel, Amor de terra lonhdana (Amur de paes luntan) (2012), Guilhèm de Peitieus, Pos vezem de novel florir (Perché adess védum amò retacà) (2015).
Rita Pacilio |
A
cura di Rita Pacilio
Rita
Pacilio (Benevento 1963) è poeta, scrittrice, sociologa, mediatrice
familiare, si occupa di poesia, di critica letteraria, di metateatro, di
saggistica, di letteratura per l’infanzia e di vocal jazz. Direttrice del
marchio Editoriale RPlibri è Presidente dell’Associazione Arte e Saperi. Ha
ideato e coordina il Festival della Poesia nella Cortesia di San Giorgio del
Sannio.
Sue recenti
pubblicazioni di poesia: Gli imperfetti sono
gente bizzarra, Quel grido raggrumato, Il suono per
obbedienza, Prima di andare, Al polso porto catene, La venatura della
viola. Per la narrativa: Non camminare scalzo, L’amore
casomai.
Pubblicazioni di
letteratura per l’infanzia: La principessa con i baffi, Cantami una
filastrocca, La favola dell’Abete, La vecchina brutta e cattiva.
È stata tradotta
in greco, in romeno, in francese, in arabo, in inglese, in spagnolo, in
catalano, in georgiano, in napoletano.
Giovanni Ibello |
La scelta di premiare il lavoro poetico di
Giovanni Ibello, in particolare l’opera prima Turbative siderali, nasce
dalla constatazione dell’importante contributo che l’opera offre nell’ambito
dello scenario poetico contemporaneo; il linguaggio di Ibello traduce e innova
i canoni classici, affermandosi come codice nuovo e dirompente, in grado di
generare un’ attualissima epifania della lingua e di porsi, dunque, come
elemento ispiratore del futuro.
Giovanni Ibello (Napoli, 1989) vive e
lavora tra Napoli e Lucca come avvocato. Si occupa di privacy e diritto
informatico. Nel 2017 pubblica il suo primo libro, Turbative Siderali
(Terra d’Ulivi edizioni, con una postfazione di Francesco Tomada). Nello stesso
anno l’opera vince il “Premio internazionale di letteratura Città di Como” come
Opera Prima, risulta finalista al “Premio Ponte di Legno Poesia”, al “Premio
Poesia Città di Fiumicino” (come Opera Prima) e al “Premio Camaiore Proposta –
Vittorio Grotti”. Il lavoro è stato recensito su diverse riviste letterarie e
lit-blog italiani. È redattore della rivista «Atelier» (sezione online) e
collabora con il blog di poesia della Rai di Luigia Sorrentino. I suoi versi
sono stati tradotti in sei lingue tra riviste, blog e volumi antologici di
poeti italiani all’estero. Nel 2018 vince il “Premio Poesia Città di Fiumicino”
per la sezione “opera inedita” con il poemetto Dialoghi con Amin. Il
poemetto è stato tradotto e pubblicato in Russia nella collana “Contemporary
italian poetry” diretta da Paolo Galvagni per l’editore Igor Ulangin.
Vanina Zaccaria |
A cura di Vanina Zaccaria
Vanina Zaccaria è nata a Napoli nel 1982. La sua attività si è costantemente divisa tra il percorso artistico-letterario e l’impegno nel campo della ricerca storico-sociale. Attualmente è presiedente della Fondazione Lermontov per la quale ha curato l’allestimento del Premio Internazionale Lermontov e la divulgazione dei volumi della Biblioteca Lermontov. Ha collaborato con il giornale in lingua italiana e russa “Sussurri e Grida”, curando rubriche di letteratura e geopolitica. Studiosa della cultura ellenica, ha collaborato con la Comunità Ellenica di Napoli e Campania per la discussione e divulgazione di saggi storico-politici; attualmente cura, assieme alla corrispondente da Atene Sofia Skleida, la rubrica “La rivelazione greca” per la rivista di cultura poetica e letteraria Menabò (Terra d’Ulivi edizioni). In ambito artistico si è dedicata al teatro, sia portando in scena spettacoli come attrice, sia collaborando come direttore artistico per associazioni culturali ed Enti attivi sul territorio. In ambito letterario si segnalano: la pubblicazione di poesie per le antologie poetiche Ifigenia siamo noi (Scuderi Editrice, 2014) e Mare Nostro quotidiano (Scuderi Editrice, 2018); la partecipazione come membro della giuria per la sezione speciale “autori esteri” del Concorso Nazionale di poesia Città di Sant’Anastasia nel 2013, 2018 e 2108. Nel 2020 esce l’opera prima Non si muore di notte, raccolta poetica edita da RPlibri.
Mariano Ciarletta |
La scelta di attribuire il Premio Campania
al Poeta Mariano Ciarletta di Mercato San Severino, è motivata da un'attenta
verifica del suo accelerato progredire, e con grande merito, nell'ambito
poetico nazionale, dopo aver sperimentato con successo anche la narrativa e la
saggistica.
Mariano Ciarletta, nato nel 1992, è dottore in gestione e conservazione del patrimonio archivistico e librario, titolo conseguito all’Università degli studi di Salerno. Entra nel mondo della scrittura con una trilogia noir auto-prodotta con Youcanprint nel 2014 (Rami nel buio; L’esorcismo di Amanzio Evenshire e Ai bordi dell’abisso). Con Ai bordi dell’abisso ottiene un award dalla Costantinian University e vince, per la categoria romanzo, il premio letterario nazionale “Galiani Ricciardelli”. Nello stesso anno passa rapidamente alla lettura e allo studio della poesia a cui si appassiona giorno dopo giorno. Dall’osservazione quotidiana di ciò che circonda l’autore, nascono le raccolte poetiche: La foresta delle rose scarlatte (Edizioni Plectica); Sentire (Edizioni Pagine). Nel 2015 pubblica con Aracne Tra miti e silenzi. Con questa raccolta vince il premio letterario “Taverna dei Briganti” di Salerno. L’ultimo volume, editato dalla casa editrice La Vita Felice, è Il vento torna sempre. Inoltre, alcune sue poesie inedite sono state pubblicate su varie riviste online e cartacee.
Giuseppe Vetromile |
A cura di Giuseppe
Vetromile
Giuseppe
Vetromile (Napoli 1949). E’ vincitore di numerosi e importanti concorsi
letterari nazionali. Ha pubblicato diversi testi di poesia, tra i quali:
Cantico del possibile approdo (Scuderi, 2005); Inventari apocrifi (Bastogi,
2009); Ritratti in lavorazione (Edizioni del Calatino, 2011); Percorsi
alternativi (Marcus Edizioni, 2013); Congiunzioni e Rimarginature (Scuderi,
2015); Il lato basso del quadrato (La Vita Felice, 2017); Proprietà dell’attesa
(RPlibri, 2020). Ha poi pubblicato la raccolta di racconti Il signor Attilio
Cindramo e altri perdenti (Kairos, 2010). Ha curato le antologie: Attraverso la
città (Scuderi, 2011); Percezioni dell’invisibile (L’Arca Felice Edizioni,
2013); Ifigenia siamo noi (Scuderi, 2014); Mare nostro quotidiano (Scuderi,
2018). E’ membro di giuria in molti concorsi letterari di rilevanza nazionale
ed è il responsabile del Circolo Letterario Anastasiano; è l’ideatore e
l’organizzatore del Concorso Nazionale di poesia “Città di Sant’Anastasia”, di
cui si sono svolte finora 17 edizioni.
Il Premio Lermontov viene attribuito a
quelle personalità che, in campo poetico, si sono distinte per una speciale
capacità di commistione e sintesi tra linguaggi e culture, pervenendo a nuovi e
originali criteri artistici. La poesia di Julian Zhara è il canto del
luogo da cui fuggiamo, del vuoto che diventa ogni altro luogo, intuizione
dell’astratto, narrazione del possibile. La contaminazione dei generi, la
lingua antica degli antenati e quella moderna, il suono misterioso della voce
degli uomini ancora non nati, definiscono il dettato del tempo nuovo in tutte
le sue declinazioni. L’Albania come patria che ciascuno perde, Venezia come
città che ciascuno sceglie rinunciando alle proprie radici, il solo modo per
parlare ad ogni tempo a partire dalla propria ferita.
Julian Zhara, poeta, performer,
organizzatore di eventi culturali, è nato a Durazzo (Albania) nel 1986. Si
trasferisce in Italia nel 1999. Ha all’attivo due pubblicazioni, In apnea
(Granviale, 2009) e Vera deve morire (pubblicata da Interlinea sulla
collana Lyra giovani a cura di Franco Buffoni nel 2018). Dal 2012 lavora col
compositore Ilich Molin. Nel 2014 partecipa con un progetto di spoken music a
Generation Y, evento sulla poesia ultima, a cura di Ivan Schiavone, al MAXXI.
Sempre con lo stesso progetto, è presente all’omonimo documentario andato in
onda su Rai 5. Cura assieme a Blare Out, il festival di poesia orale e musica
digitale Andata e Ritorno.
Nel 2016 gli viene assegnata una menzione
speciale al “Premio Internazionale di Poesia Alfonso Gatto”. Il suo nome e un
suo testo (Elefante bianco) è citato da Paolo Giovannetti nel saggio La
poesia italiana degli anni Duemila (Carrocci, 2017). Vive lavora e
scrive a Venezia.
Francesco Terracciano |
A cura di Francesco
Terracciano
Francesco
Terracciano (Napoli 1967). È laureato in Economia e Commercio. La letteratura,
contrappunto alla formazione universitaria e professionale, è costantemente al
centro dei suoi interessi: lo studio della poesia europea – del modello
italiano, inglese e francese così come delle significative testimonianze russe
del Novecento – ha motivato la sua partecipazione a diverse iniziative,
mantenendo vivo il contatto con una realtà complessa e in continua evoluzione.
Numerose le sue collaborazioni con riviste letterarie e le partecipazioni a
progetti editoriali, rassegne e seminari. Suoi testi sono stati tradotti in
lingua romena e pubblicati sulla rivista di cultura poetica “Poezia”; in lingua
inglese, i suoi lavori sono stati presentati in manifestazioni patrocinate
dalla Dante Alighieri di Copenhagen. Nel 2018 una sua poesia è risultata
vincitrice al Concorso Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia XVI
Edizione”.
Ian Bostridge |
Il Premio a Ian Bostridge intende
riconoscere il valore di una testimonianza unica nel campo sia della poesia che
della musica.
Ian Bostridge, studioso di storia della
musica e tenore, è uno dei massimi interpreti di Lieder dei nostri giorni. È
stato Humanities Professor of Music a Oxford e ha alle sue spalle studi storici
e filosofici. Il libro Viaggio d’inverno di Schubert. Anatomia di
un’ossessione (Il Saggiatore, 2015) è un’esplorazione profonda dell’animo
dell’uomo, uno studio appassionato sui diversi livelli di azione di un testo
poetico semplice e allo stesso tempo estremamente complesso. Con la forza calda
dell’interprete, Bostridge analizza metodicamente i brani, sia dal punto di
vista letterario che interpretativo, regalando al lettore l’emozione di uno
“sguardo vivo” sull’opera stessa.
Di questo interprete, si intende premiare
in particolare la perfetta temperatura, sempre sapientemente conseguita sia
come scrittore che come interprete, tra le energie sentimentali e il rigore del
metodo.
Federica Giordano |
A cura di Federica Giordano
Federica
Giordano è nata a Napoli nel 1989. Si è laureata con 110 e lode in letteratura tedesca.
Cura per “Poesia” un servizio sulla raccolta Porcellana – Poema sulla
distruzione della mia città di Durs Grünbein con un’ampia sezione di testi in
traduzione. Ha curato la sottotitolazione dei lungometraggi di Cynthia Bett:
Cycling the frame e The invisible frame, presentati nell’ambito delle rassegne
cinematografiche del Goethe-Institut di Napoli. Una selezione di sue poesie
inedite esce nel numero di novembre 2016 di “Poesia”. Si occupa di critica
letteraria e collabora a varie riviste italiane tra le quali “Nuovi argomenti”
e “Poesia” di Crocetti. La sua raccolta di versi Utopia fuggiasca (Marco Saya
Editore, 2016) ha vinto il Premio italo-russo Bella Achamadulina (2017),
sezione “Tonino Guerra”; nel 2019 pubblica La luna è un osso secco (Marco Saya
Editore), finalista al Premio Nazionale
Frascati Poesia Antonio Seccareccia 2019.
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